10 TIPS PER REALIZZARE LA CASA DEI TUOI SOGNI
Scegliere un architetto per la propria casa è una decisione importante che influenzerà il successo del tuo progetto. Della scelta del professionista giusto se ne parla sempre troppo poco, considerando forse -erroneamente- che ogni tecnico possa realizzare ed eseguire un progetto indifferentemente dalle sue peculiarità e caratteristiche.
Ecco, esatto, erroneamente. Ogni architetto, interior designer, ingegnere, designer che sia, ha le sue metodologie e le sue potenzialità, che vanno indagate e prese in considerazione prima di affidare un qualsiasi incarico.
Spesso ricevo messaggi privati in cui mi rivelate: “il mio architetto non mi architetta!” oppure “ho chiesto diverse cose al mio architetto ma non c’è stato verso“. Oppure ancora “il mio architetto non ha il tuo gusto“.
Ecco, questi sono chiari sintomi che non c’è feeling né chiarezza tra professionista e cliente. Ebbene sì, alle soglie del 2025 posso tranquillamente confessare che l’architetto va scelto con cognizione di causa e… viceversa.
Non tutti i clienti vanno bene per ogni architetto. Le responsabilità sono sempre al 50% (tranne rare eccezioni).
I punti fermi per la scelta del professionista corretto
Prima di scegliere il tuo progettista del cuore considera i seguenti importantissimi fattori. Ad esempio:
- Valuta l’esperienza dell’architetto: controlla il suo portfolio per scegliere qualcuno che possa realizzare progetti simili a ciò che hai in mente. Verifica che abbia esperienza specifica nel tipo di progetto che vuoi realizzare (es. residenziale, commerciale, ristrutturazioni).
- Stabilisci una comunicazione trasparente: verifica che l’architetto ascolti attentamente le tue idee e discuti modalità e frequenza degli aggiornamenti sul progetto. Non pretendere che tutto ti sia dovuto. Ricorda sempre che parliamo di lavoro e non di beneficienza. I confini tra progettista e cliente devono essere ben visibili e definiti, altrimenti si finirà prima o poi per fraintendersi.
- Concorda un contratto scritto: fissa i dettagli del progetto, i costi, i pagamenti, le scadenze, la durata e le responsabilità. Non pretendere a priori che un professionista possa seguirti all’infinito o finché l’ultimo tuo cassetto sia stato montato ed in ordine, se non è previsto dal contratto.
- Valuta la suddivisione dei compiti tra l’architetto e altri professionisti (ingegneri, geometri, ecc.): un architetto può occuparsi anche solo di una parte del tuo progetto oppure può aver bisogno di coordinarsi con altre professionalità per la gestione corretta del lavoro.
- Scegli un architetto che sia vicino alle tue idee e modalità: non sceglierlo online se hai bisogno di qualcuno che segua il cantiere tutti i giorni. Non scegliere un architetto per la tua casa solo per scaricargli le responsabilità di una ditta o di fornitori che non hanno esperienza nella gestione dei lavori.
Cosa non devi assolutamente fare per la scelta giusta:
- Non basarti solo sul prezzo: evita di scegliere l’architetto più economico, ma punta più sulla qualità del suo lavoro. Un preventivo basso potrebbe nascondere mancanza di esperienza o poche garanzie.
- Non ignorare la compatibilità personale: non sottovalutare l’importanza di avere una buona intesa. Se la comunicazione è difficile, il progetto potrebbe risentirne.
- Non trascurare il tempo dedicato alla fase di progettazione: non avere fretta di arrivare alla realizzazione: una progettazione accurata evita errori costosi nella fase di costruzione.
- Non dimenticare di chiarire ruoli e aspettative: non assumere che l’architetto si occupi di tutto: chiedi esplicitamente cosa è incluso nel servizio e cosa riceverai. La maggior parte delle controversie sono relative alle aspettative sbagliate verso il tecnico.
- Non escludere un confronto tra più architetti: non fermarti al primo che incontri. Valuta almeno 2-3 professionisti per confrontare stili, approcci e preventivi.
- Non firmare senza leggere e comprendere il contratto: evita di accettare condizioni poco chiare. Chiedi spiegazioni dettagliate su ogni punto.
Mi rendo conto che per molti l’architetto è “un costo” insostenibile. Vero, è una professionalità che si paga per svolgere determinate attività ed arrivare a determinati obiettivi. Non tutti possono permettersi un professionista, questo è un dato di fatto, ma chi decide di investire in un immobile o in una ristrutturazione (che comporta spese di centinaia di migliaia di euro) dovrebbe farci un pensierino. Come dico spesso “anche le case brutte costano”.
Come scegliere un architetto: i red flag
Non sempre gli architetti sono simpatici e disponibili in tutte le situazioni, come non sempre i clienti sono, dal canto loro, facilmente gestibili o amiconi del cuore. Si tratta di una professione. Ovvio che l’empatia aiuta ad affrontare meglio i problemi di cantiere, ma è sempre bene mantenere chiara la comunicazione per svolgere meglio il proprio lavoro.
Ci sono delle piccole regole sottintese per scegliere un architetto che è utile tenere a mente per lavorare bene con un architetto e portare a compimento l’obiettivo di una casa perfetta, senza intoppi professionali.
Ecco i 10 comandamenti (in senso non biblico ovviamente) che è simpatico leggere con ironia prima della scelta:
- Se non ti fidi del tuo architetto, è meglio non intraprendere alcuna collaborazione con lui, sin dall’inizio. I migliori progetti infatti nascono dalla collaborazione e proattività tra la figura del cliente e del tecnico.
- Persino il peggior designer è comunque una figura più qualificata rispetto alla maggior parte dei clienti in cantiere. Scenate isteriche o pretese senza senso sono un chiaro segno di immaturità psicologica.
- Ogni architetto ha altri progetti, la sua vita personale e persino diritto a una vacanza, non è a disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ok ai messaggi su Whatsapp, ma senza assillare.
- Il designer rispetta i tempi del cliente e si aspetta lo stesso trattamento nei suoi confronti. Roma non è stata costruita in un giorno!
- Un architetto non è uno psicologo né un consulente matrimoniale. Le questioni intime e personali non sono di interesse di un addetto alla costruzione.
- Il designer è responsabile della sua parte di lavoro, ma anche il cliente ha la sua area di responsabilità, da cui dipende anche il risultato del lavoro finale. Se il progetto viene modificato spesso, il risultato non è garantito.
- L’architetto non ama apportare continue modifiche al progetto dopo la sua consegna o definizione.
- Il progetto non implica la direzione lavori né la direzione tecnica di cantiere: sono attività diverse che andrebbero quotate per il loro valore tecnico e di responsabilità civile.
- Leggi attentamente il contratto prima di iniziare la collaborazione!
- Se qualcosa ti infastidisce, dillo e basta. Non c’è niente di più efficace della comunicazione.
Quali sono infatti le red flag che fanno “tremare” e poi scappare a gambe levate gli architetti?
Ecco alcuni segnali di un cliente problematico:
- Mancanza di chiarezza negli obiettivi: Se, da cliente, non hai le idee chiare su cosa vuoi o cambi frequentemente opinione può capitare che il tuo architetto si indispettisca. Idem se richiedi modifiche continue senza un’adeguata motivazione.
- Aspettative irrealistiche: Se ti aspetti risultati irrealizzabili in termini di tempi, costi o design o se ignori le normative edilizie o sottovaluti le complessità del progetto può essere un problema.
- Resistenza a contratti o accordi formali: Se rifiuti di firmare il contratto o se sei riluttante a rispettare termini chiari, oppure ancora se non rispetti i termini di pagamento, non ti stai comportando seriamente.
- Eccessivo coinvolgimento o micromanagement: Se intervieni troppo nelle decisioni tecniche o nel processo creativo e se non rispetti la professionalità e l’esperienza dell’architetto vuol dire che non hai la giusta fiducia.
- Scarsa comunicazione o arroganza: Se non rispondi a domande o richieste di informazioni, se fornisci indicazioni confuse o contraddittorie o persino se modifichi il progetto senza l’approvazione del progettista è una chiara mancanza di rispetto nei suoi confronti.
Ecco alcuni segnali di un architetto problematico:
- Mancanza di competenze tecniche: se l’architetto ti propone soluzioni tecnicamente impossibili o non sostenibili, se non ha familiarità con i materiali o le tecnologie moderne può essere un sintomo di inesperienza.
- Portfolio debole o inesistente: Se non è in grado di fornirti esempi di progetti precedenti o se mostra un portfolio poco diversificato o con lavori di scarsa qualità può essere che stia barando.
- Poca chiarezza nei preventivi: se non ti fornisce un preventivo dettagliato della sua consulenza, ma solo stime vaghe della sua parcella senza un contratto che chiarisce i termini della collaborazione, può essere che non ti stia dando le giuste garanzie.
- Mancata trasparenza nei metodi di lavoro: Se non ti spiega il suo processo progettuale o il modo in cui affronterà il progetto. Se non ti coinvolge nelle decisioni principali o ti lascia all’oscuro non è segno di serietà professionale.
- Mancanza di serietà: Se commette errori e “scappa” dal cantiere non è il giusto professionista per te.
Se sei attento nella valutazione puoi risparmiare tempo, stress e potenziali perdite economiche.
In bocca al lupo per la tua ricerca!
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